Il tema del lavoro è stata una delle sfide più importanti di questo primo anno in Consiglio Regionale. Il 31 marzo Elica comunicava ai sindacati 409 esuberi su 560 persone impiegate nel nostro territorio: un colpo durissimo per Fabriano e l’area montana.
Da subito, ho partecipato alla mobilitazione dei lavoratori e mi sono attivata con il MISE perchè si arrivasse a un tavolo nazionale di crisi. Abbiamo ottenuto il tavolo, presieduto dalla viceministra Alessandra Todde, che abbiamo anche portato a Fabriano, lo scorso 18 giugno.
Il 19 ottobre si è tenuta a Roma una riunione: dall’estate ad oggi, l’azienda ha fatto alcune concessioni, impegnandosi a riportare alcune produzioni in Italia, e scendendo fino a 189 esuberi. La trattativa è difficile, l’azienda sembra non voler garantire all’Italia e al nostro territorio un ruolo centrale nella produzione.
Di fronte alle difficoltà del distretto, che sono ormai di tutta la Regione, credo che non possiamo solo aspettare che le crisi scoppino: dobbiamo agire per attirare nuovi investimenti e orientare le imprese su nuovi mercati e prodotti. Ci sono i fondi nazionali e la capacità di persuasione del MISE, e la Regione avrà molti fondi europei in più, perchè il nostro PIL è sotto la media UE.
In Consiglio, nella risoluzione unitaria su Elica, sono state approvate diverse mie proposte: una mappa delle strutture pubbliche e private disponibili per ospitare nuove aziende e stabilimenti, e una mappa delle competenze che cercano le aziende sul mercato del lavoro, per aiutare il MISE a re-industrializzare il nostro territorio.
Il Consiglio Regionale ha anche approvato all’unanimità una mia mozione, coordinata con l’azione di Patrizia Terzoni alla Camera, per chiedere i fondi per la politica di coesione e il taglio dei contributi previsto per il Sud.
A chi è al tavolo, chiedo di fare tutto il possibile per diminuire l’impatto di questa crisi sulle famiglie: io continuerò a battermi al fianco dei lavoratori in questo momento difficile.
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